COLONIA CAROYA - "La nostra non è una città dove ci sono friulani, ma è una città friulana vera e propria: la chiamano “Piçul Friûl”". Ho conosciuto Claudio A. Roya qualche mese fa grazie a Facebook, il social network che unisce il mondo, ed è stata una piacevolissima scoperta. Poter parlare con un corregionale che vive all'estero, in una realtà talmente distante dalla mia, è una gran bella soddisfazione. Claudio mi ha raccontato che la sua città è nata nel 1878 con un contingente di friulani, poi se ne sono aggiunti altri due e da lì è iniziata l'immigrazione. Fino a 30-40 anni fa, Colonia Caroya era esclusivamente friulana, e solo negli ultimi anni è arrivata gente da altre parti del mondo. Oggi ci sono 24.000 abitanti e più del 50% sono friulani (fino alla settima generazione).
A Colonia Caroya si parla friulano, si mangiano cibi friulani, ci sono ristoranti che fanno il frico e tutte le altre specialità della nostra terra. Inoltre ci sono: il "Centro Friulano", che esiste da 40 anni, l'"Alef" da 5 anni, un gruppo di giovani che si chiamano ""Ducj Insieme, un gruppo di ballo friulano, un altro di canto, ecc. Si fanno feste tutto l'anno: si comincia a marzo con la Festa della vendemmia, la Sagra dall'Uva, dopo la Festa dei Cibi Tipici, la festa della pasta, festa della polenta, e così tante altre...
Claudio A. Roya collabora al programma radiofonico "Fuarce Furlans", di cui sono stato ospite nell'ultima puntata del 2010, programma che si sente in Argentina e anche in Friuli attraverso la trasmissione in differita di Radio Onde Furlane. L'Alef fa un laboratorio di lingua friulana, ovvero un incontro settimanale per le persone che vogliono parlare in friulano che si chiama "Fevelant". Altro successo è il "Campionato di mora" che si fa da 5 anni; quest'anno hanno giocato in 6 settimane (una volta in ogni club della città) 280 coppie, con persone da 9 a 91 anni.
A Colonia Caroya si parla friulano, si mangiano cibi friulani, ci sono ristoranti che fanno il frico e tutte le altre specialità della nostra terra. Inoltre ci sono: il "Centro Friulano", che esiste da 40 anni, l'"Alef" da 5 anni, un gruppo di giovani che si chiamano ""Ducj Insieme, un gruppo di ballo friulano, un altro di canto, ecc. Si fanno feste tutto l'anno: si comincia a marzo con la Festa della vendemmia, la Sagra dall'Uva, dopo la Festa dei Cibi Tipici, la festa della pasta, festa della polenta, e così tante altre...
Claudio A. Roya collabora al programma radiofonico "Fuarce Furlans", di cui sono stato ospite nell'ultima puntata del 2010, programma che si sente in Argentina e anche in Friuli attraverso la trasmissione in differita di Radio Onde Furlane. L'Alef fa un laboratorio di lingua friulana, ovvero un incontro settimanale per le persone che vogliono parlare in friulano che si chiama "Fevelant". Altro successo è il "Campionato di mora" che si fa da 5 anni; quest'anno hanno giocato in 6 settimane (una volta in ogni club della città) 280 coppie, con persone da 9 a 91 anni.
Claudio A. Roya si è dimenticato di informare Mattia Bello circa quel "pazzo" friulano che, a sue spese, si è imbarcato due volte, nel 2014 e nel 2015, per arrivare dal Friuli a Colonia Caroya a insegnare (a una cinquantina di allievi, principianti e avanzati) lingua e cultura friulana, con un certo successo, direi. E se ne è "dimenticato" perché l'iniziativa del "pazzo" (che poi sarei io) era supportata dal Circolo Friulano, che mi ha ospitato all'Hotel Friuli (e non dall'Alef), e dall'amministrazione comunale di Luis Grion (probabilmente non dello stesso partito di Roya) che ha sostenuto l'iniziativa concedendo spazi e accollandosi il materiale didattico. Così, da "vecchio" giornalista (ben noto anche all'amico Paolo Canciani di Mandi Mandi), tanto per completezza dell'informazione.
RispondiEliminaFlavio Vidoni