UDINE - 35 anni e non sentirli. Hernan Crespo suona la carica e porta alla vittoria il Parma contro una Udinese in versione presepio di Natale. Eh sì, perché nella partita degli ex - l'anno scorso le panchine erano invertite, con Marino che si riscaldava con la grappa di Pozzo, mentre Guidolin si consolava con il prosciutto di Ghirardi - i bianconeri hanno pensato bene di fare le belle statuine e perdere l'ennesimo treno che li avrebbe proiettati nelle posizioni nobili della classifica. Svogliato, intimidito, immaturo, l'undici di capitan Di Natale ha fatto un altro passo indietro. Siamo alle solite, dopo una prestazione buona in casa (quella contro il Napoli, ndr) arriva la beffa in trasferta. Ma al "Tardini" non ci sono scuse, sul campo non si vedono i fenomeni che vestono le maglie di Milan, Juve o Inter, qui corrono giocatori normali, che semplicemente fanno il proprio dovere, ingrediente che serve a raggiungere la salvezza, non la Champions League. C'è da chiedersi quale sia la vera Udinese, quella spigliata al "Friuli" o quella rammollita in trasferta. E soprattutto c'è da capire dove possa arrivare questa squadra, che ha evidentissimi problemi tanto difensivi - non si possono prendere due gol da un allegro 35enne, anche se dal passato illustre - che in fase d'attacco, con l'immenso Totò Di Natale a fare da unico terminale offensivo. Floro Flores e Denis non sembrano poter garantire almeno dieci gol a campionato, mentre il Corradi visto l'anno scorso non dovrebbe nemmeno far parte della rosa di Guidolin. La speranza è che esploda definitivamente el "Niño Maravilla" Sanchez, e che magari si torni sul mercato a gennaio, perché dalla cessione di Quagliarella patron Pozzo non ha investito un euro su una punta che lo potesse sostituire degnamente. Ora l'Udinese occupa un anonimo decimo posto, e sabato prossimo alle 18 ospiterà la Fiorentina, fresca della vittoria contro il Cagliari per 1-0.
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